venerdì 20 dicembre 2013

Comunicare attraverso il trucco

Già da diversi anni gli studiosi di psicologia sottolineano come sia impossibile non comunicare. Qualsiasi cosa che succede o che non succede ci comunica qualche emozione, significato, idea, impressione. 



Non è un caso che non esista una parola che indichi il contrario di “comunicazione”. Lo stesso termine “incomunicabilità” è un concetto che rimanda a un mare di emozioni, disagi, e altri sentimenti: tutti elementi fortemente comunicativi. 

Questo per dire che il nostro corpo, anche se fermo, comunica in continuazione messaggi a chi ci sta intorno. Come ci muoviamo nello spazio, come stiamo fermi, come occupiamo il nostro ambiente: sono tutti elementi informativi pieni di significati che vengono raccolti da chi ci guarda e da lui interpretati in base al tipo di struttura mentale che possiede. 

Attraverso il non verbale “gettiamo” informazioni intorno a noi e il truccarsi è una potente forma di comunicazione rivolta non solo a se stessi ma anche e soprattutto verso gli altri. 

Il trucco è comunicazione e non credo sia un caso che le parti che solitamente le donne si truccano più frequentemente sono anche quelle più espressive del nostro volto: gli occhi e la bocca, entrambe interessate in modo determinante nei processi di ricezione dal mondo esterno. 

Gli occhi, la nostra finestra sul mondo ma allo stesso tempo “specchio dell’anima”, servono per il così detto “contatto oculare” con l’interlocutore, trasudano comunicazione da tutti i pori proprio perché necessari a stabilire un contatto con l’altro, a connetterci con il mondo delle relazioni attorno a noi. 
La bocca è la spalla degli occhi nel completare una buona parte della comunicazione in uscita: un sorriso amaro, un sorriso pieno e genuino, le labbra contratte, socchiuse oppure serrate.

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